Alba, Bra, Langhe e Roero si sono candidate per diventare Capitale italiana della Cultura 2026. Un titolo prestigioso, promosso dal Ministero della Cultura e del Turismo con l’obiettivo di promuovere progetti e attività di valorizzazione del grande patrimonio culturale italiano attraverso una sorta di competizione tra diverse realtà territoriali, motivandole a proporre un piano capace di favorire la crescita del turismo e degli investimenti locali. Le colline che hanno dato i natali agli scrittori Beppe Fenoglio, Cesare Pavese e Giovanni Arpino, le terre del tartufo e dei grandi vini diventate patrimonio dell’Unesco nel 2014, dei castelli medievali e della raffinata cultura gastronomica si presentano tutte insieme: sono 88 i Comuni grandi e piccoli coinvolti per quella che è la più grande candidatura territoriale mai progettata in Italia. Un’idea originale e ambiziosa, lanciata due anni fa dal Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini d’Alba, Tomaso Zanoletti, ricevendo importanti consensi e grande sostegno. A guidare i lavori del comitato promotore è stato chiamato il destination manager e Cavaliere Mauro Carbone, già direttore dell’Atl Langhe Roero Monferrato.
Carbone, a che punto è il progetto?
Abbiamo presentato il nostro dossier e abbiamo superato il primo esame, entrando tra 10 progetti finalisti. Il 4 e 5 marzo i finalisti verranno convocati a Roma per un’audizione pubblica di presentazione e approfondimento del dossier di candidatura. Il 29 marzo la giuria comunicherà al Ministro la candidatura ritenuta più idonea a essere insignita del titolo Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2026.
Qual è il titolo del dossier?
Abbiamo tratto il titolo da una frase del Diario di Cesare Pavese, “Vivere è cominciare”, aggiungendo il sottotitolo “Langhe e Roero: un’altra storia”. In queste poche parole è racchiuso tutto il senso della candidatura, che guarda all’innovazione, all’orgoglio e alla trasformazione culturale di questo territorio nobilitato dall’operosità dell’uomo.
Gli obiettivi della candidatura?
Abbiamo avviato questo percorso per creare un laboratorio di sviluppo culturale che coinvolga tutti noi cittadini, favorendo la consapevolezza e la progettazione partecipata. L’idea è di essere più innovativi possibile, favorendo lo sviluppo dell’industria culturale sul territorio. L’obiettivo finale non è solo quello di diventare Capitale della Cultura e di creare un ampio cartellone di eventi: il progetto mira a rendere più vivace, presente e istituzionalizzata la produzione culturale sul territorio. Langhe e Roero ospitano molte iniziative, ma possono ancora crescere nella creazione e nella gestione interna. Grazie al riconoscimento Unesco e alla crescita del turismo, il territorio di Alba e Bra sta compiendo un percorso di consapevolezza importante, che ora può completarsi nella direzione della cultura, dell’innovazione, della cura dei valori fondanti. Enogastronomia, imprenditoria, turismo, innovazione, custodia e tutela del paesaggio sono le eccellenze che il mondo riconosce a Langhe e Roero e che la candidatura vuole rafforzare attraverso la partecipazione attiva di tutta la collettività per generare, anche in ambito culturale, quel senso di consapevolezza che ha reso questi luoghi unici e inconfondibili.
Anche il turismo potrà trarre beneficio da questo progetto?
I trend turistici più attuali in Italia e all’estero dimostrano che oggi la cultura è uno straordinario motore di crescita e valorizzazione di un territorio. Studi e analisi effettuate sulle precedenti edizioni in altre città, confermano come questa iniziativa può generare una forte crescita dei flussi, con un incremento medio del 35% di arrivi e presenze. Ma non è esclusivamente una questione di numeri: il viaggiatore culturale ha un profilo socioeconomico elevato, capace di generare positive ricadute economiche nel breve ma anche nel lungo termine, grazie a soggiorni più lunghi, approfonditi e destagionalizzati. Ci siamo candidati a Capitale Italiana della Cultura 2026 perché sappiamo di avere tutti i requisiti per vincere: un patrimonio artistico e culturale di eccezionale rilievo e una visione interna ed esterna dinamica, senza nostalgie verso il passato ma proiettata verso un futuro prossimo sostenibile. Vinceremo se sapremo essere una squadra affiatata e motivata.
del giornalista Roberto Fiori